Nasrine Malik una giornalista che scrive principalmente per The Guardian ha scritto un articolo sull’inglese come seconda lingua che può essere interessante a molti. Praticamente ha smesso di provare ad avere un inglese perfetto, l’inglese è parlato in tutto il mondo con centinaia di accenti diversi, non esiste più un inglese perfetto. Ammesso che sia mai esistito. E secondo lei questa è proprio la bellezza di questa lingua.
“Dopo aver passato così tanti anni a cercare di “migliorare” il mio inglese, mi sono resa conto che più cercavo di seguire le norme, siano esse relative all’accento, alla pronuncia o anche all’inflessione e al tono, più il mio inglese diventava esitante ed eccessivamente formale. L’inglese che ho finito per parlare è (come lo sono tutte le lingue) dinamico e permeabile ad altre influenze, e per questo tanto più espressivo.”
Indubbiamente persone che usano la lingua inglese, ma provengono da altre culture lo arricchischino, si può pensare all’inglese del Kenya o quello delle isole dei Caraibi. In effetti è inglese ma ha una vita tutta sua. Lo stesso si può dire degli Stati Uniti. Non solo l’inglese americano è diverso da quello britannico, ma l’inglese americano ha migliaia di accenti e sfumature che riflettono le comunità di immigranti che lo parlavano in quella zona. Sulla carta non è un inglese corretto, ma in realtà chi decide quale è l’inglese giusto, la maggioranza di persone che parlano inglese lo parlano come seconda lingua. A chi appartiene la lingua?
Nasrine Malik continua:
“Nella casa della mia infanzia, l’inglese che abbiamo imparato a scuola si è fuso con l’arabo in modi così organici che non saprei dirti quando è iniziato o chi l’ha iniziato. Laddove le costruzioni di frasi arabe sembravano difficili, quelle inglesi più semplici le sostituirono e viceversa. Abbiamo aggiunto “ing” alle parole arabe per trasformarle in verbi. Altre volte, abbiamo trasposto strutture di frasi arabe più semplici su quelle inglesi più ingombranti, eliminando parole come “am” e “is”, che non esistono in arabo. “
Un fenomeno simile si trova tra gli italiani nel Regno Unito che usano parole inglesi quando parlano italiano, non per snobbismo ma perchè manca un equivalente italiano o la versione inglese è più semplice. Per esempio, per esempio parole come bus, post office, day off, payslip ecc. ecc. vengono usate normalmente da italiani quando parlano italiano.