Chi era Alexander "Sawney" Bean, il cannibale della Scozia?

Non esiste la certezza che questa storia, sia completamente vera, ma potrebbe essere almeno parzialmente vera. In ogni caso fa parte del folklore scozzese e se visitate Edimburgo incontrerete questo nome.

Più di 1.000 persone furono uccise e cannibalizzate dal clan di 45 membri di Alexander “Sawney” Bean in Scozia nel 1500. Re Giacomo VI inviò una spedizione di ricerca per trovare Bean e i membri del suo clan, che furono successivamente giustiziati.

Sembra fosse nato nell’East Lothian, ovvero vicino Edimburgo. Bean ha cercato di seguire le orme di suo padre come tagliasiepi, ma presto si è reso conto che non era tagliato per questo.+

Andò a vivere in una caverna con una donna chiamata Black Agnes Douglas che era accusata di essere una strega. Vissero per 25 anni in questa caverna dove ebbero 8 figli e 6 figlie e un numero ridicolo di nipoti e pro-nipoti. Non essendoci nessun’altro i nipoti erano prodotti da incesto.

Per vivere catturavano viaggiatori, ma non solo li derubavano, li portavano nella caverna dove li mangiavano. Andavano a ‘caccia’ di notte, mentre di giorno stavano ben nascosti nella loro caverna.

La gente del posto si accorse che c’era qualcosa di anormale con parecchie persone sparite e cominciarono a cercare i presunti colpevoli.

La gente del posto linciò diverse persone innocenti in cerca di giustizia, ma le sparizioni continuarono.

Una volta che il re seppe della loro esistenza, comandò una spedizione con 400 uomini e numerosi cani da caccia per trovarli. Gli animali sono stati fondamentali per condurli al loro santuario nascosto; su Bennane Head.

Entrando nella grotta alla luce delle torce, i ricercatori hanno scoperto il clan Bean circondato da corpi umani, arti in botti e oggetti d’antiquariato e gioielli rubati. Ci sono due versioni, la prima dice che i soldati del re fecero esplodere l’ingresso della caverna e la famiglia Bean soffocò al suo interno. La seconda dice che furono arrestati, torturati e giustiziati ad Edimburgo.

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