Probabilmente non avete mai sentito nominare Kate Meyrick, eppure è stata importantissima per il West End londinese, infatti dobbiamo a lei l’apertura del primo nightclub.
Durante la sua carriera di 13 anni, ha fatto e speso una fortuna e ha scontato quattro pene detentive. È stata l’ispirazione per il personaggio di Ma Mayfield nel romanzo classico di Evelyn Waugh, Brideshead Revisited.
Kate Evelyn Nason nacque in Irlanda nel 1875, ma dopo la morte del padre, la madre la portò a vivere in Inghilterra, ma quando qualche anno dopo anche la madre morì ritornò in Irlanda a vivere dalla nonna. A 24 anni si sposò con il dottor Meyrick e andarono a vivere nel Hampshire.
Per anni lavorò con il marito a gestire case di riposo per pazienti con problemi psichiatrici, ma dopo una marea di figli i due si separarono. Dovendo mantenere otto figli la signora Meyrick rispose ad un annuncio che cercava un partner per aprire un locale. Ne aprirono uno a Leicester Square ma dovette chiudere per la vendita illegale di alcol e la rispettabile signora Meyrick insisteva che lavorasse lì solo per aiutare sua figlia a pagare le tasse scolastiche.
Due anni dopo però aprì il suo locale più famoso il 43 Club che si trovava appunto al numero 43 di Gerrard Street a Soho.
Il seminterrato era adibito a sala da ballo e il piano terra ospitava un ampio salone. Il bar si trovava in una piccola stanza a cui si accedeva tramite una porta chiusa a chiave, il gestore conservava la chiave.
Il 43 Club era aperto tutta la notte fino alle 6 del mattino e offriva cene, cene e colazioni insieme ad alcolici illeciti. Meyrick ha raccolto i soldi della porta in un front office e i clienti hanno pagato per ballare con gruppi jazz e artisti con “Meyrick’s Merry Maids” che li hanno incoraggiati a spendere ancora di più.
Il club era popolare tra celebrità e reali, tra cui gli attori Rudolf Valentino e Tallulah Bankhead, il musicista jazz Harry Gold e gli autori JB Priestley, Evelyn Waugh e Joseph Conrad.
Il seminterrato della vecchia casa di John Dryden era squallido, umido, pieno di fumo e male illuminato, ma per la sua clientela alla moda questo si rivelò più un’attrazione che un repellente.
Quando la signora Meyrick tornò a Bow Street Court nel 1924, accusata di vendita di liquori inebrianti senza licenza, si notò che tra i suoi clienti abituali c’era il Principe di Galles, il futuro Edoardo VIII. Principe del Galles o no, la signora Meyrick fu mandata in prigione per sei mesi.
In ogni caso la signora era diventata famosa, due delle sue figlie sposarono aristocratici e lei stessa cercava di comprare altri locali per farli diventare nightclub. Ma dovette passare altro tempo in prigione sempre per vendita di alcolici e questi soggiorni ebbero un impatto sulla sua salute.
Infine, nel maggio 1929, giunse la notizia che il ’43’ avrebbe dovuto chiudere definitivamente, la sua licenza definitivamente revocata e che la regina della scena notturna londinese non stava bene abbastanza per continuare.
Kate Meyrick si ritirò in campagna per lavorare alle sue memorie, e poi, ancora un paio d’anni prima dei sessanta, morì improvvisamente di broncopolmonite e fu sepolta dopo un funerale a St Martin-in-the-Fields.
Quello che ora è normale, ovvero andare in un locale, socializzare, bere alcol e ballare un po’ ora sembra normale, ma meno di 100 anni fa era illegale e ci sono volute persone come la signora Meyrick ad avere il coraggio di insistere.