Ci sono diversi metodi per insegnare l’inglese e non tutti funzionano bene per tutti. Quando scegliete una scuola di lingue dovreste anche chiedervi che metodo di insegnamento usano, ognuno di noi ha modi diversi apprendere e motivi diversi per farlo ed è giusto trovare quello che funziona meglio per le nostre esigenze.
Vediamo i metodi più comuni metodi per insegnare l’inglese.
Il metodo grammatica-traduzione o grammar-translation
Era il metodo classico per imparare il latino e greco e molti di noi in Italia hanno avuto questo metodo anche per imparare l’inglese. Si tratta di fare continuamente traduzioni dalla lingua madre alla lingua che si studia e viceversa. Ci sono anche tanti esercizi grammaticali e si leggono pagine che spiegano l’uso di una legge grammaticale. L’orale è praticamente inesistente.
Questo metodo serve solo a chi vuole usare una lingua in un contesto letterario e linguistico, grazie alle continue traduzioni offre la possibilità di conoscere a fondo una lingua e tutte le sue sfumature. Ma non insegna ad usare la lingua in un contesto normale. Non dovrebbe però succedere che ci iscrivete ad un corso di inglese e trovate questo metodo, era o forse è ancora un metodo usato nelle scuole pubbliche italiane.
Il metodo diretto o naturale
Un metodo vecchio ancora valido e usato, almeno in una sua variante, anche nelle scuole italiane che richiede però più conoscenza della lingua inglese da parte dell’insegnante che deve avere una buona pronuncia. Nella classe viene solo usata la lingua inglese e ci sono storie o brani da leggere o ascoltare seguiti da esercizi orali e scritti.
Le regole grammaticali non vengono spiegate nella prima lingua ma si capiscono e si consolidano con gli esercizi. Tutti in classe hanno la possibilità di fare o rispondere a domande e devono anche scrivere in inglese. Il problema di questo metodo è che l’insegnante non solo deve sapere bene l’inglese ma preparare anche a fondo le lezioni. Inoltre funziona meglio in classi piccole con un massimo di 10 studenti.
Il metodo audio-linguistico
È stato per anni uno dei metodi per insegnare l’inglese più comuni. Popolarizzato in particolare dalle scuole Callan e simili, già dagli anni ’70 ha perso credibilità, ma si trovano ancora corsi che usano questo metodo. Basato sulla psicologia comportamentale fu creato dall’esercito americano per insegnare le lingue velocemente, senza dubbio funziona ad un certo livell o, ripetere le stesse frasi o frasi simili con qualche variazione tante volte porta a ricordarsele velocemente ma non funziona molto bene per livelli più avanzati. Uno dei motivi perchè il metodo è ancora usato è che è molto facile per un insegnante preparare una lezione.
A molti italiani piace in parte perchè abituati a studiare l’inglese senza mai usarlo oralmente e fare lezioni di questo tipo porta a fare progressi veloci. Ma spesso chi ha imparato l’inglese con questo metodo ha grosse lacune, specialmente grammaticali. Inoltre non a tutti piace ripetere continuamente le stesse cose e trovano le lezioni molto noiose e poco stimolanti.
Il metodo comunicativo
Spesso chiamato anche CLT è diventato uno dei metodi per insegnare l’inglese più comuni, se non il più comune. Questo metodo proviene da ricerca academica svolta da linguisti come Noam Chomsky e Dell Hymes che arrivarono a definire un concetto di competenza linguistica e competenza a comunicare.
Il metodo usa molti modi per insegnare l’inglese e non si concentra solo sulla grammatica. Lo studente deve imparare a farsi capire prima di tutto. L’obiettivo principale di questo metodo è riuscire a comunicare nella seconda lingua e usa una lunga serie di attività per farlo, incluso lavoro in gruppi.
Il problema di questo metodo però è che spesso uno studente capisce e riesce a farsi capire all’interno della classe, ma non è in grado di capire e farsi capire una volta che si trova con persone di madrelingua inglese. Bisogna tenere presente che gli insegnanti parlano un inglese chiaro che non è la norma e gli altri studenti parlano inglese con diversi accenti.
I metodi per insegnare l’inglese cambiano abbastanza spesso
Metodi che erano di moda negli anni ’60 e ’70 come quello audio linguistico ora sono visti male da quasi tutti. Il metodo diretto, anche se spesso aggiornato, continua ad esistere da oltre 100 anni, mentre quello basato sulle traduzioni è spesso usato per pigrizia e mancanza di competenza da parte dell’insegnante e non per altri motivi.
In fondo, la maggioranza degli studenti studia l’inglese per poter comunicare con il resto del mondo e non per diventare esperti di letteratura inglese pre-rinascimentale.
Con nuovi sviluppi nello studio della psicologia e dell’apprendimento i metodi per insegnare l’inglese dovrebbero cambiare relativamente spesso, purtroppo come sappiamo non tutti gli insegnanti sono al passo con i tempi.