Per essere più precisi, sono regole grammaticali che una volta erano importantissime e ora non vengono più seguite e non osservarle non è più sacrilegio. Tranne che la mia professoressa di inglese alle superiore che era rimasta ancora all’inglese di inizio 1900.
Split infinitive
La regola diceva che non si doveva mai dividere un verbo infinito, per esempio come l’audace to boldy go di Star Trek. Fino a poco tempo fa i puristi della grammatica avrebbero urlato al sacrilegio, ma ora quasi nessuno ci fa caso. Non c’è una ragione logica per la regola e la maggior parte delle moderne guide all’uso afferma che va bene dividere un infinito nell’interesse della chiarezza. Nel 1800 usare uno split infinitive era considerato un’abominazione grammaticale, quasi un reato contro il buon costume.
Non si termina una frase con una preposizione
Una volta non si poteva assolutamente dire ‘I don’t understand what he is getting at’, era peccato grammaticale.
Questo uso probabilmente ha avuto origine con John Dryden nel 1600 e mostra l’influenza della grammatica latina, dove le preposizioni di solito precedono i nomi. Non ha mai rispecchiato la pratica colloquiale in inglese, sebbene nell’inglese formale si tenda a seguire la regola prescrittiva. Ora però viene usato anche nell’inglese scritto.
I shall per il futuro invece che I will
Era una regola grammaticale ritenuta fondamentale solo dai libri di grammatica, da chi scriveva formale e dalla mia professoressa di inglese. Nell’inglese americano, irlandese e scozzese non viene praticamente mai usato, rimane sempre I will o I’ll, di conseguenza sta diventando molto raro in Inghilterra.
Usare whom invece di who per l’accusativo
Molte regole vecchie si basavano sul latino, siccome questa lingua faceva distinzioni per l’accusativo, anche l’inglese doveva farlo. In inglese parlato questa distinzione non si usa più, mentre in quello scritto solo se molto formale, chi usa whom solitamente non usa nemmeno abbreviazioni come it’s.
Non si mettono due negazioni nella stessa frase
Anche qui diciamo che si usa solo nell’inglese molto formale pensando sempre che due negazioni affermano. In realtà negli ultimi decenni la tendenza è stata quella che due (o tre) negazioni nella stessa frase sottolineano il punto, ovvero un modo per mettere più enfasi.
L’inglese come tutte le lingue cambia in continuazione, prima delle regole di ora c’erano altre regole e prima ancora altre a loro volta. La grammatica non è mai fissa, soprattutto quando l’inglese è una lingua globale che sente l’influenza di tante altre lingue e culture, non solo il latino classico.