La risposta dovrebbe essere facile, ma alcuni di noi hanno avuto insegnanti di inglese che hanno studiato con i cavernicoli e usavano libri di grammatica antiquati e facevano una distinzione precisa. Fare diversamente era un errore.
Poi venuti invece nel Regno Unito o in qualsiasi paese di lingua inglese ci si accorge subito che questa regola che dovrebbe essere ferrea non esiste nel parlato, ma veramente nemmeno nello scritto.
La distinzione era che per esprimere il tempo futuro si doveva usare shall con per la prima e seconda persona ma non con la terza, quando allora si usava will. Mentre se si voleva comunicare la volontà di agire era I will e shall per tutte le altre persone. Quindi I shall win e I will win avevano un significato leggermente diverso. Il primo è il futuro semplice vincerò, mentre il secondo si poteva tradurre con un ‘ho intenzione di vincere, voglio vincere’. Era un errore grave per esempio dire I will be 40 soon per il semplice motivo che non era una cosa che si voleva, ma che sarebbe successa comunque.
Se dobbiamo essere onesti però non solo questa distinzione non esiste ora, ma in realtà non era mai esistita. Era una regola grammaticale creata a tavolino che pochi seguivano, insomma una regola da Downton Abbey e non usata dalla maggioranza della gente. Ora qualche vecchia contessa continuerà a dire I shall imperterrita, ma la maggioranza della popolazione usa I will senza farsi problemi.